Da lunedì 1 febbraio il Veneto torna in zona gialla.
Sono in area arancione Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e la Provincia Autonoma di Bolzano. È quanto prevedono le nuove ordinanze che il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, firmerà in giornata. Tutte le altre Regioni e Province Autonome sono in area gialla. Non ci sono regioni o province autonome in zona rossa.
Le nuove ordinanze entrano in vigore da lunedì 1° febbraio e non da domenica come era invece successo sin qui.
Indice Rt in calo a 0,61 in Regione Veneto. Lo sottolinea il report del monitoraggio della cabina di regia Iss-ministero della Salute con i dati relativi al periodo 18-24 gennaio. «Questa settimana si continua a osservare un miglioramento del livello generale del rischio, con un aumento significativo di Regioni a rischio basso. Complessivamente, una sola Regione ha una classificazione di rischio alto (contro quattro la settimana precedente), dieci con rischio moderato (di cui una ad alto rischio di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e dieci con rischio basso», si legge, tra cui il Veneto
VENETO A RISCHIO BASSO. L’unica regione che rimane con un classificazione complessiva di rischio alta è l’Umbria. Le regioni con rischio moderato sono Abruzzo, Friuli Venezia Giulia , Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Provincia di Bolzano (ad alto rischio di progressione), Provincia di Trento, Puglia e Toscana. Rischio basso per Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Molise (ad alto rischio progressione), Piemonte, Sardegna, Sicilia, Val d’Aosta e Veneto.
«L’epidemia resta in una fase delicata ed un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane è possibile, qualora non venissero mantenute rigorosamente misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale». L’attuale quadro, si legge nelle bozza di monitoraggio settimanale, «impone comunque incisive misure restrittive. Si conferma pertanto la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone, evitare tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile».
È possibile recarsi in un altro comune, dalle 5 alle 22, per fare attività motoria o sportiva in quella località, purché si trovi nella stessa regione o provincia autonoma (quest’ultima limitazione è prevista fino al 15 febbraio 2021).
Gli allenamenti organizzati in regione seguiranno come già fatto le linee guida nazionali della federazione e saranno riservati agli agonisti che parteciperanno a gare di rilevanza nazionale – 3Livello o 2Livello IRE.
Per l’attività sportiva non agonistica si consiglia la forma individuale usufruendo dei numerosi percorsi fissi (reali o virtuali) predisposti dalle società nel territorio regionale.
Si deve essere in possesso del Certificato di idoneità alla pratica agonistica in corso di validità e se risultati positivi al Covid-19 superare la visita medica per nuova idoneità.
Seguici!